2022, annus horibilis per il clima. Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, in collaborazione con il gruppo Unipol, sono stati registrati 310 fenomeni meteo-idrogeologici in Italia, un aumento del 55% rispetto al 2021. La Lombardia la regione con il maggior numero di eventi che hanno provocato danni (37). Seguono il Lazio e la Sicilia con 33 e 31. Tra le altre regioni più colpite, Toscana, 25, Campania, 23, Emilia-Romagna, 22, Piemonte, 20,Veneto, 19, Puglia, 18.
Rispetto all’anno precedente, sono aumentati i danni causati dalla siccità,(+367%), quelli causati dalle grandinate (+107%), i danni dalle trombe d’aria e raffiche di vento(+76%), e gli allagamenti e le alluvioni, (+19%). 14 eventi che hanno interessato le infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico.
i danni al Sud
Ad agosto, a Scilla (RC), il litorale è stato invaso da un’imponente massa d’acqua, che ha invaso le strade. Tra fine settembre e inizio ottobre, Trapani è stata colpita tre volte da violenti temporali che hanno causato inondazioni. Il 26 novembre, a Casamicciola Terme (NA), le intense piogge hanno provocato una frana ed un’alluvione con 12 vittime registrate. Il 3 dicembre, diversi danni sono stati provocati da piogge intense e frane nella provincia di Messina.
Ciafini (Legambiente) : “Prevenzione farebbe risparmiare il 75% delle risorse”
Secondo Legambiente, i dati del bilancio dell’Osservatorio CittàClima indicano ancora una volta l’urgenza per l’Italia di un deciso cambio di passo nella lotta alla crisi climatica attraverso politiche climatiche più ambiziose e interventi concreti non più rimandabili.
Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha dichiarato che “il nostro Paese è ancora in grave ritardo nella lotta alla crisi climatica, rincorre le emergenze senza una strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni”. L’associazione ambientalista chiede, tra le azioni urgenti da mettere in campo, l’approvazione in tempi rapidi del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici aggiornato e pubblicato sul sito del Mase, nonché l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticato dal governo Draghi.