“L’Italia nel complesso ha perso nel 2019, oltre 13mila laureati e più di 100mila nel periodo 2011-19, con un’emorragia di capitale umano equivalente a 3,8 miliardi nell’ultimo anno pre-pandemico e 29,3 miliardi nell’intero periodo qui considerato”. A quantificare il costo della migrazione di laureati dall’Italia verso l’estero è uno studio della Fondazione Nord Est guidata da Luca Paolazzi. “Di fatto, un trasferimento di competitività ad altri sistemi produttivi, che intrappola il Paese in una spirale viziosa di bassi salari-fuga di cervelli-bassa produttività”, si legge ancora nel Rapporto che certifica anche la scarsa attrattività delle Regioni italiani a confronto con i territori oltre confine.
La Lombardia infatti, ha registrato una emigrazione netta di laureati di ben 22,4 migliaia tra il 2011-19. Seguita dal Veneto (-9,52 migliaia), dal Lazio (-9,45) e dalla Sicilia (-9,39).
Ma la migrazione di laureati non è solo all’estero ma anche tra Regioni Italiane. E avvantaggia il Nord-est , calcola ancora l’Fne, che guadagna complessivamente 1,4 miliardi l’anno, arricchisce il Nordo Ovest con più 3,8 mld, aiuta il Centro con 156 milioni e penalizza il Sud che perde 9,1 miliardi l’anno.
Il bilancio annuale tra le Regioni comunque è molto disomogeneo: in testa Lombardia (3,3 miliardi) ed Emilia-Romagna (1,5), in coda Campania (-2,4 miliardi), Sicilia (-2,3) e Puglia (-1,7). Tra le nordestine positivo il saldo di Trentino-Alto Adige (+83 milioni), negativo quello di Veneto (-72) e Friuli-Venezia Giulia (-117). L’attrattività dei laureati, spiega il Rapporto, “porta enormi vantaggi economici”. Non solo in termini di maggior crescita e livello del reddito, ma ancor prima di trasferimento di risorse investite per crescere e istruire le persone: “quando una persona laureata si trasferisce da una regione a un’altra porta con sé il capitale profuso nella sua formazione”, prosegue Fne.
Tra il 2011 e il 2019 il Nord-Ovest ha accolto persone laureate tra i 25 e i 64enni pari a un valore di investimento di 16 miliardi, il Nord-est di 6,8 miliardi mentre il Centro ha visto ‘migrare’ l’equivalente di 159 milioni e il Sud di 52 miliardi. Di nuovo, Lombardia mattatrice con 16,7 miliardi, seguita da Emilia-Romagna con 8,1, mentre Campania e Sicilia sono fanalini di coda con deflussi per 14,4 e 12,5 miliardi cumulati nei nove anni.