Le Zes, zone economiche speciali, sono state al centro di un convegno organizzato da Confindustria Puglia, in collaborazione con Confindustria Molise e Confindustria Basilicata, a cui ha partecipato il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna. Particolare attenzione è stata rivolta alle ricadute sulle due Zes interregionali, quella adriatica tra Puglia e Molise e quella jonica di Puglia e Basilicata.
”Ringrazio Confindustria e suoi i tre presidenti regionali Sergio Fontana, Vincenzo Longobardi e Francesco Somma – ha dichiarato Carfagna – che con questo convegno hanno dimostrato di essere in sintonia con la nuova visione meridionalista che il governo sta affermando: concreta, fattiva, orgogliosa, molto lontana dal disfattismo che ha tenuto prigioniero il Sud per anni. La svolta del nostro Sud è ‘tecnicamente’ possibile grazie alle ingenti risorse dell’Europa, ma si realizzerà se tutti i suoi protagonisti sapranno fare una precisa scelta di campo: affrontare i problemi per risolverli, anziché usarli per fare polemica”. Per Carfagna proprio le Zes sono un ”elemento cardine di questa svolta” e ”dovranno essere sempre di più la porta d’ingresso dei mercati europei e mediterranei’‘.
nuovi strumenti e compiti per i Commissari
‘‘Il governo ha fin da subito puntato molto sulle Zes, la nostra azione è in continua evoluzione – ha aggiunto Carfagna – e con l’ultimo decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri, abbiamo ulteriormente irrobustito gli strumenti a disposizione dei commissari, affidando loro il compito di proporre eventuali riperimetrazioni delle aree e istituendo uno strumento nuovo, il contratto di sviluppo per le Zes finanziato con 250 milioni, con il quale accompagnare con risorse statali investimenti privati particolarmente rilevanti e strategici che riusciremo ad attrarre nelle Zes”.
Carfagna ha annunciato che ”nelle prossime settimane’‘ verrà effettuato il riparto delle somme tra le 8 Zes ”in maniera da promuovere, insieme al Mise, le manifestazioni d’interesse da parte delle aziende. In parole povere, consegniamo ai commissari una leva grazie alla quale potersi sedere con potenziali investitori e incentivarli con un vero e proprio patto pubblico privato a scegliere le nostre Zes”.
“Desidero ringraziare il ministro Carfagna per il decisivo impulso che ha dato all’individuazione e alla nomina dei commissari straordinari delle due Zone economiche speciali pugliesi, portando a conclusione l’iter amministrativo per la loro operatività”. Così il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, dopo l’incontro con il ministro per il Sud a Bari, organizzato insieme a Confindustria Molise e Confindustria Basilicata, in cui si è fatto il punto sulle Zes, in particolare quella adriatica tra Puglia e Molise e quella jonica di Puglia e Basilicata.
”Un processo che attendevamo da anni – ha aggiunto Fontana – la cui conclusione metterà a valore le Zes affinché diventino un effettivo strumento di attrattività e di sviluppo per i nostri territori, rafforzandone la competitività in questo momento difficile. Ora non possiamo perdere altro tempo con ulteriori rinvii e proroghe: attendiamo la bollinatura dei due commissari dalla Corte dei Conti e i finanziamenti del Pnrr per il Sud che dovranno essere blindati e spesi entro il 2026; il 40% delle risorse interamente dedicato al Mezzogiorno al fine di rendere efficace l’attuazione delle Zes e lo sviluppo di tutto il comparto logistico italiano ed europeo, valorizzando le numerose eccellenze del territorio”.
Fontana (Confindustria Puglia): “Stiamo imboccando strada giusta”
Per Fontana, ‘‘stiamo finalmente imboccando la strada giusta, da tempo auspicata da Confindustria – ha detto ancora – che sta puntando molto sull’economia del mare, sulle Zes e sulle zone portuali e aeroportuali accelerando le procedure amministrative, eliminando gli adempimenti superflui, semplificando le fasi di pianificazione, programmazione e progettazione delle opere pubbliche”.
Longobardi (Confindustria Molise): “Zes svolta per economia meridionale”
Sulla stessa linea Vincenzo Longobardi, presidente di Confindustria Molise. ”Le Zes rappresentano un’imperdibile opportunità di svolta per l’economia meridionale – ha detto – perché, valorizzando il legame strategico tra industria, logistica e porti, consentono lo sviluppo di aree industriali del Mezzogiorno ben più vaste di quelle individuate dai confini regionali. Questo è il punto focale su cui scommettere e, a mio avviso, l’unico in grado di far recuperare al Mezzogiorno il gap di competitività con altri territori d’Italia e d’Europa. Il sistema industriale del Sud, in modo particolare la manifattura, ha bisogno di essere rilanciato, ma non ce la farà se continuerà a dipendere soltanto dalla capacità endogena del sistema economico locale. Ecco perché le Zes ed ecco perché l’integrazione interregionale è un indiscutibile plus sull’autonomia regionale’‘.
Perretti (Confindustria Basilicata): “Zes leva protagonista nuova stagione per Mezzogiorno”
Per Confindustria Basilicata all’incontro ha partecipato il vice presidente vicario Margherita Perretti. ”Ci auguriamo – ha commentato – che i formalismi per la piena operatività dei commissari siano conclusi in pochi giorni. Il sistema delle Zes meridionali rappresenta la principale leva di un Sud protagonista di una nuova stagione di industrializzazione, di attrazione di investimenti e capitale umano. Accanto agli strumenti fiscali di vantaggio previsti, consideriamo prioritarie soprattutto procedure semplificate e veloci: fattori che possono dare origine a un rilevante sistema di sviluppo territoriale completo e idoneo ad attrarre investimenti nei settori d’interesse”.
Per la sigla degli industriali lucani, le priorità sono gli interventi di infrastrutturazione per complessivi 50 milioni di euro per le zone industriali di Tito e Matera, la conclusione dell’iter autorizzativo per dare piena operatività alla Zona franca doganale di Ferrandina e la realizzazione dell’hub logistico integrato previsto nell’area della Valbasento. ”Altra necessità segnalata – ha detto Perretti – la riperimetrazione di alcune aree ricadenti nella parte di Zes lucana che in alcuni casi ricadono a ridosso di zone industriali e sono classificate come artigianali”.