Ventuno progetti pilota, sostenuti da un investimento di 20 milioni di euro ciascuno, per rigenerare borghi che rischiano l’abbandono e lo spopolamento. Ventuno territori, dal Nord al Sud del Paese, da Borgo Castello, in provincia di Savona ad Accadia in provincia di Foggia passando per Campolo nel bolognese, torneranno a vivere grazie al Bando Borghi del Pnrr, presentato oggi al ministero della Cultura dal titolare del Collegio Romano, Dario Franceschini, dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, dalla Coordinatrice della Commissione Cultura alla Conferenza delle Regioni, Ilaria Cavo e dai rappresentanti del Comitato di Coordinamento Borghi del Mic.
“L’obiettivo del piano – ha spiegato Franceschini – è quello di creare sviluppo, crescita sostenibile, di qualità e di distribuirla su tutto il territorio nazionale. Da qui è partita questa idea che si è poi sviluppata attraverso un confronto con le Regioni, l’Anci e il Comitato Borghi”.”. Un’operazione che ha portato il Pnrr ad avere, in questo settore, “un miliardo di euro per intervenire sull’Italia cosiddetta minore, un’Italia fatta di bellezze straordinarie ma che è sempre stata trascurata o fuori dai grandi flussi turistici“. Zone della Penisola che si sono spopolate “per le dinamiche che hanno caratterizzato il secolo scorso in cui necessariamente le persone dovevano stare vicine al luogo di lavoro. Oggi abbiamo in Italia centinaia di luoghi bellissimi, particolarmente nelle zone interne, lungo la dorsale appenninica, nelle Alpi che sono abbandonati, spopolati, o completamente abbandonati“.
“Abbiamo chiesto alle Regioni – ha detto ancora il Ministro – di scegliere un borgo all’interno del loro territorio con queste caratteristiche che adesso verrà finanziato con 20 milioni di euro. I progetti non riguarderanno solo il recupero del patrimonio storico artistico di questi luoghi meravigliosi ma anche l’individuazione di una vocazione specifica e su questo punto le Regioni hanno messo in atto dei meccanismi virtuosi e scelto una progettazione complessiva. Credo molto in questo piano – ha continuato Franceschini – perché chi ha responsabilità amministrative, politiche e di governo deve capire la direzione da prendere e iniziare processi di cambiamento. Le potenzialità della rete e della banda larga renderanno questi borghi luoghi di possibile lavoro. È una grande sfida e credo che sia solo l’inizio: se questo meccanismo funzionerà e questi luoghi rifioriranno e si ripopoleranno, credo che non ci si fermerà più”.
420 mln per rilancio economico e sociale dei Borghi abbandonati
La prima linea, alla quale sono stati destinati 420 milioni di euro, è finalizzata al rilancio economico e sociale di borghi disabitati o caratterizzati da un avanzato processo di declino e abbandono. Ciascuna Regione o Provincia Autonoma ha esaminato le candidature proposte dalle varie realtà territoriali e individuato il progetto pilota – con relativo borgo – a cui indirizzare l’investimento di 20 milioni di euro, per un totale di 21 interventi su tutto il territorio nazionale. Le risorse saranno utilizzate per l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca. Sul sito del Ministero, l’elenco di tutti i progetti individuati dalle Regioni.
fino a 1,65 mln a borgo per progetti di rigenerazione culturale
La seconda linea d’azione mira invece alla realizzazione di progetti locali di rigenerazione culturale di almeno 229 borghi storici, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto dello spopolamento. Circa 1.800 sono state le candidature presentate dai Comuni, in forma singola o aggregata – fino a un massimo di 3 Comuni – con popolazione residente complessiva fino a 5.000 abitanti, secondo quanto predisposto dall’avviso, per poter disporre dei 380 milioni di euro previsti dal Piano. L’importo massimo del contributo sarà di circa 1,65 milioni di euro a borgo.
I Comitati tecnici istituiti dal Ministero della Cultura valuteranno la coerenza delle proposte progettuali con i processi e le tempistiche attuative del PNRR; l’istruttoria si concluderà entro maggio 2022 con l’assegnazione delle risorse al soggetto attuatore individuato da ogni singola proposta.
Verrà in seguito indetto un nuovo bando che assegnerà 200 milioni di euro alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni facenti parte della seconda linea di azione.
Il ministro ha evidenziato che per il Pnrr “bisogna correre, c’è un cronoprogramma molto stringente che stiamo totalmente rispettando. Il piano Borghi ha come scadenza il 30 giugno“. Una scadenza “che noi rispetteremo pienamente con la firma di tutti i decreti e l’assegnazione di tutte le risorse“.