Nel 2021 in Sicilia si è registrata una crescita del Pil del 6,3%. È quanto emerge dall’analisi sui dati economici degli anni legati all’emergenza sanitaria predisposta da Confcommercio Sicilia in occasione del periodico confronto con i rappresentanti di Bankitalia. Nella sede di Palermo della confederazione, il presidente regionale Gianluca Manenti, accompagnato dal direttore, Enzo Costa, ha illustrato ai rappresentanti dell’istituto, Antonio Lo Nardo e Patrizia Passiglia, i dati raccolti, grazie anche al supporto dell’ufficio studi nazionale di Confcommercio, con riferimento al Pil, prima e dopo che arrivasse la pandemia.
“Nell’Isola siamo passati – ha detto Manenti – dalla media di crescita dell’1,1% nel periodo compreso tra il 1996-2007 allo 0,1 del 2019 (in Italia dall’1,5 allo 0,4). Nel 2020 il crollo è stato, per quanto riguarda la Sicilia, pari all’8,3 per cento, mentre nel 2021 si è registrata una crescita del 6,3% contro il 6,2% di tutta la Penisola“. “Non difforme la situazione relativa ai consumi – ha proseguito -: dall’1,4% di crescita nel periodo 1996-2007 si arriva allo 0,1 del 2019, anno prima della pandemia. Nel 2020, invece, l’Isola, da questo punto di vista è calata a picco (-10,2 per cento) salvo fare registrare una parziale ripresa del +5% nel 2021“.
Il presidente Manenti ha poi illustrato altri dati significativi dell’andamento economico degli ultimi anni. “Le auto immatricolate nel 2019 sono state 54.748 in Sicilia (1.094.030 in Italia). Invece, 45.781 nel 2020 e 51.325 nel 2021. A gennaio 2021 in Sicilia sono state 4.788, lo scorso gennaio 4.158, quindi -13,2% rispetto al dato italiano, che nello stesso periodo preso in considerazione parla del -20.7%”. Capitolo a parte il turismo. “Le presenze, nel 2020, hanno fatto registrare -56,2% rispetto al 2019, mentre nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra un +27,1%. Nei primi nove mesi del 2021 il ritardo è del 43,9% rispetto ai primi nove mesi del 2019”.