Incrementare e ristrutturare alloggi popolari e complessi di edilizia residenziale pubblica in Sicilia usando le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È l’obiettivo del primo bando pubblicato dalla Regione siciliana per attingere agli stanziamenti del Pnrr, nello specifico oltre 233 milioni del fondo complementare destinati al programma di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica ‘Sicuro, verde e sociale’, da ripartire in sei annualità. Il bando, pubblicato dal dipartimento regionale delle Infrastrutture, prevede il finanziamento di proposte progettuali presentate dagli Iacp e dai Comuni proprietari di patrimonio abitativo pubblico. Le domande dovranno essere presentate a mezzo pec all’indirizzo dipartimento.infrastrutture@certmail.regione.sicilia.it entro il 26 dicembre 2021.
La fase istruttoria per la verifica formale di ammissibilità delle istanze si concluderà entro il 31 dicembre 2021.
“Con questo intervento – dice il governatore Nello Musumeci – il nostro governo intende rispondere alle necessità abitative delle fasce di popolazione più svantaggiate, migliorando l’efficienza energetica e la sicurezza degli immobili esistenti e aumentando il numero di edifici destinati a questo scopo. Affermiamo ancora una volta l’importanza di un utilizzo razionale e responsabile delle risorse del Pnrr, indispensabili per sostenere il percorso di recupero del divario fra Nord e Sud del Paese”.
“La Sicilia – aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – è già a lavoro per investire al meglio i fondi del Pnrr, in questo caso dando ulteriore linfa al rilancio delle politiche abitative attuate in questi anni dal governo Musumeci. Abbiamo rimesso in piedi gli Iacp e avviato decine di cantieri di risanamento del nostro patrimonio di alloggi popolari, completando le incompiute e recuperando l’esistente. Adesso il dipartimento delle Infrastrutture mette in campo anche il Pnrr, per realizzare interventi volti non solo a restituire dignità e funzionalità alle case di migliaia di siciliani, ma anche a rigenerare intere porzioni dei nostri centri abitati”.