Un primo ragionamento, uno studio e una valutazione di massima sulla fattibilità dell’alta velocità adriatica: è quello che la viceministra ha chiesto ad Rfi ricevendo in cambio l’impegno a svolgerli e consegnarli in tempi brevi. “Nel recente incontro con l’Amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani relativo alle opere ferroviarie commissariate – dice la Viceministra Bellanova – ho voluto portare l’attenzione anche sul tema alta velocità adriatica, sottolineando le esigenze più e più volte espresse dai territori meridionali. Non a caso ne ho voluto parlare mentre si discuteva delle opere ferroviarie commissariate che proprio per il Mezzogiorno rappresentano una sfida e una opportunità fortemente rilevanti, alla luce di un obiettivo che considero prioritario e non negoziabile: la qualità infrastrutturale nel Mezzogiorno e il potenziamento dei collegamenti tra le regioni meridionali e il resto d’Europa”.
D’altra parte – continua Bellanova – già molti dei progetti in corso di realizzazione, dalla Napoli-Bari al potenziamento tecnologico dell’asse Napoli – Bari-Lecce/Taranto, da quello con caratteristiche di AV della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia al raddoppio Pescara-Bari, alla velocizzazione adriatica con il potenziamento tecnologico Foggia-Bari-Brindisi, ridurranno i tempi di percorrenza verso il Mezzogiorno con una velocità di 200 e in alcuni casi 250 km orari e permetteranno trasporti intermodali compatibili con i principali corridoi merci europei e i porti del Sud. Si tratta dunque di poter contare su una prima valutazione, uno studio preliminare che alla luce di indicatori precisi ci aiuti a comprendere cosa comporti, quante risorse richieda e quali impatti produca, sia pure in linea di massima, la realizzazione di una infrastruttura che, evidentemente, non potrà essere realizzata entro il 2026 ma su cui già adesso, come nel caso del Progetto di fattibilità sull’Alta velocità Salerno Reggio Calabria, potremmo avere i primi elementi utili ad un a valutazione di merito”.
“Ringrazio ovviamente la dottoressa Fiorani e Rfi per l’immediata disponibilità e la proficua collaborazione avviata, nel solo interesse dei territori coinvolti e delle comunità che chiedono qualità della mobilità, accessibilità, valorizzazione territoriale all’insegna della sostenibilità e della tutela. Tutti elementi per cui proprio la cosiddetta cura del ferro è uno degli snodi più rilevanti e strategici anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”, conclude Bellanova.