(nella foto in primo piano Chloé Zhao e Frances McDormand sul set di Nomadland)
di Paolo Pagliaro
Dopo aver perso il suo pubblico e un miliardo di euro in 14 mesi, la macchina dei cinematografi si sta faticosamente rimettendo in moto. In Italia ci sono 1.450 sale con 3.900 schermi: il 26 aprile hanno avuto dal governo il permesso di riaprire e chi aveva qualcosa da proiettare, circa il 20% delle sale, lo ha fatto. Nella prima settimana gli incassi sono stati inevitabilmente modesti, 675 mila euro, e hanno premiato soprattutto Nomadland, il film di Chloé Zhao vincitore del Leone d’oro e di tre Oscar.
Se non ci saranno imprevisti legati alla pandemia, tra una decina di giorni cominceranno a riaprire le multisale che programmano principalmente film commerciali. Sarà di nuovo una ripresa parziale: molti schermi resteranno spenti perché i costi per riaprire sono alti e perché gli esercenti preferiscono attendere il ripristino del turno serale, legato al successo della campagna vaccinale.
Ai nuovi film in arrivo sono dedicate le Giornate professionali di Cinema, che Anec, l’associazione degli esercenti, e Anica, la confindustria del settore, quest’anno organizzano on line con lo slogan “reload”, a significare la voglia di ricaricare il sistema e riavviare l’impresa del cinema dopo il lungo black-out.
Le Giornate sono iniziate nel pomeriggio e si concludono mercoledì 5 maggio. La scommessa è quella di far ritrovare al pubblico il gusto della visione collettiva perché insieme si sogna meglio: “con gli altri ridi di più, piangi di più, ti interroghi più a fondo”, come dice oggi Vittoria Puccini al Corriere presentando le notti bianche del cinema. Sono in programma a luglio, 48 ore di proiezioni non-stop per recuperare il tempo perso.