sabato 1 Aprile 2023
Home#Covid19Ecco i numeri sulle "morti sommerse" da Coronavirus

Ecco i numeri sulle “morti sommerse” da Coronavirus

L’Ispi analizza i dati sull’eccesso di mortalità in sette Paesi europei. Mancano all’appello oltre 28.000 decessi fino a metà aprile, le morti reali da Covid 19 superano del 30% quelle ufficiali. Ma se l’Italia è nella media europea, Paesi Bassi e Regno Unito sono quelli che vanno peggio

Quanti sono davvero i morti per Coronavirus? Una domanda che ciascuno di noi si è posto, soprattutto pensando ai tanti anziani morti senza diagnosi nelle case di cura, ai morti in solitudine nella propria abitazione, e persino ai deceduti in ospedale per i quali non c’è stato tempo di provvedere al tampone. Tutte persone che sfuggono alle statistiche ufficiali del Covid 19. L’Oms parla di “tragedia inimmaginabile”: sì, ma quanto? Più precisamente, quanti decessi sono sfuggiti alle statistiche, qual è la dimensione dell’iceberg di cui l’ufficialità sembra essere solo la punta? Quante sono le morti sommerse? L’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) ha provato a dare una risposta, partendo dagli unici dati disponibili: le morti ufficiali per Coronavirus da quando è iniziata l’epidemia, le morti totali nello stesso periodo, la media delle morti dei cinque anni precedenti nello stesso periodo considerato. Il risultato è che in sette Paesi europei mancherebbero all’appello delle statistiche ufficiali oltre 28.196 persone decedute. Ma mentre per l’Italia la sottostima delle morti – in media circa il 30% in più di quelle dichiarate – è in linea con il resto d’Europa, la situazione è gravissima nei Paesi Bassi e nel Regno Unito. In questi ultimi due casi le morti reali per Coronavirus sarebbero il doppio (e anche più) di quelle ufficiali.

La ricerca dell’ispi sull’eccesso di mortalità

I ricercatori dell’istituto hanno raccolto i numeri disponibili sull’eccesso di mortalità fatto registrare quest’anno rispetto alla media 2015-2019 in sette Paesi europei: Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. I periodi presi a riferimento e le fonti dichiarate dall’Ispi sono:

  • Italia: ISTAT, 1 marzo – 4 aprile;
  • Francia: INSEE, 9 marzo – 6 aprile;
  • Spagna: ISCII, 17 marzo – 16 aprile;
  • Svezia: FSO, 22 marzo – 12 aprile;
  • Svizzera: SCB, 20 marzo – 10 aprile;
  • Regno Unito: ONS + NRS + NISRA, 20 marzo – 10 aprile.

Questi dati sono stati poi confrontati con il numero ufficiale di decessi Covid-19 registrati nello stesso periodo.  

Il risultato è chiaro: nei sette Paesi europei sono morte 86.510 persone in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti, mentre le morti di persone positive al Coronavirus comunicate dagli enti statali sono state 58.314. Mancano dalle statistiche ufficiali oltre 28.196 persone decedute nei sette paesi europei nel corso dell’epidemia. Persone che, probabilmente, senza il Coronavirus non sarebbero venute a mancare in questo periodo. In media, dunque, nei sette Paesi europei considerati non sarebbe stato contato 1 morto ogni 3.

Italia in media europea, gravissima la situazione nei Paesi Bassi e nel Regno Unito

Dai dati disponibili per singolo paese appare evidente come Francia, Italia, Spagna, Svezia e Svizzera abbiano tutte una sottostima dei morti nel corso dell’epidemia molto simile. Come spiega l’Ispi, «per ogni quattro morti conteggiati, uno tende a sfuggire all’osservazione». L’eccesso di mortalità può aiutare a stimare meglio le reali dimensioni dell’epidemia in ciascun Paese, che sulla base di queste stime saranno di circa il 30% più ampie di quanto non dicano i dati ufficiali.

La situazione è invece molto più grave nel Regno Unito e nei Paesi Bassi: per ogni morto per Coronavirus ufficialmente conteggiato c’è almeno un’altra persona morta nel corso dell’epidemia che sfugge ai controlli (nei Paesi Bassi è più alta). Il numero dei decessi reali per Coronavirus in questi due Paesi sarebbe il doppio di quelli dichiarato.

redazionehttps://sudefuturi-magazine.it/
IL MEZZOGIORNO AL CENTRO DELLA NOTIZIA
spot_img

PRIMO PIANO

IN EVIDENZA